La parola Montecarlo ci fa venire immediatamente in mente il Principato di Monaco, ma non dobbiamo dimenticare il suo omonimo italiano: Montecarlo di Lucca. Il gioiello del territorio francese deve il suo nome al Principe Carlo III, fondatore del casinò, ma ad attribuire il nome al diamante toscano è stato l’imperatore Carlo IV di Boemia.
Un principe contro un imperatore…Fate voi!
Siamo in Valdinievole nel cuore della Toscana Medioevale, dove si incontravano tre stati: Lucca, Pisa e Firenze.
Montecarlo era originariamente un borgo chiamato Vivinaia, antica proprietà dei Duchi della Tuscia (Ducato di Lucca). Nel 1331 il borgo fu distrutto dai fiorentini e le autorità lucchesi decisero di rifondarlo sulla sommità del colle ricoperto di querce,
cerri come si diceva al tempo, le querce sono state sostituite dalla fortezza da cui prende il nome: la “Rocca del Cerruglio”. La fortezza fortificata ha sempre avuto negli anni un ruolo strategico nelle guerre tra Lucca, Pisa e Firenze.
Sulla strada principale del paese, se ne sta nascosto dietro ad una facciata anonima che non si distingue dagli altri edifici uno dei teatri più piccoli d’Italia: il Teatro dei Rassicurati.
Le prime fonti sulla tradizione teatrale Montecarlese risalgono al 1639, ma dobbiamo aspettare il 1702 per avere nuove notizie, quando si formò un’associazione di benestanti chiamata “Accademia degli Assicurati“, con lo scopo di mettere in scena delle rappresentazioni teatrali con attori locali. L’Accademia inizialmente aveva la sede in uno spazio all’aperto vicino alla Porta Nuova
e in caso di pioggia si riparavano in ampie cantine. Verso il 1750, l’Accademia acquistò un immobile e ne fece un teatro. Il teatro costruito da un architetto fiorentino riproduceva in miniatura le caratteristiche strutturali ed ambientali del classico Teatro all’Italiana.
Questa piccola perla nel centro di Montecarlo fu riconosciuta e difesa anche dal poeta Giuseppe Ungaretti quando ne minacciarono la distruzione. Anche il grande Giacomo Puccini frequentò il teatro con la sorella dopo il 1871.
Nel 1922 si sciolse definitivamente l’Accademia donando l’immobile al comune. Dopo esser caduto in disuso per molti anni, i montecarlesi decisero di non abbatterlo e successivamente fu restaurato tra il 1968 e il ‘73. Conta 150 posti fra la platea e i due ordini di palchi, ma la cosa straordinaria è che è costruito interamente in legno.
Ancora oggi il Teatro dei Rassicurati è attivo con una stagione fissa da ottobre a maggio, ma è anche visitabile tramite l’Ufficio informazioni Turistiche.
Città in miniatura, teatro in miniatura e DOC in miniatura.
Montecarlo vanta un’antica tradizione di viticoltura ed è la zona più piccola di tutta la Toscana a produrre vino d’origine controllata. In questa piccola città-gioiello per la Toscana storia e tradizione vinaria si intrecciano, basti pensare all’origine evocativa del suo nome „Vivinaia“ ossia passaggio della Via del Vino, che attraversava tutta la collina di Montecarlo. Questo denota che le vigne hanno sempre caratterizzato questo territorio e che il suo vino è sempre stato importante e pregiato.
Il primo documento a testimoniare la presenza del vino a Montecarlo risale all’anno 846, ma il vino come lo conosciamo oggi si è affermato a fine del 1800, grazie al viticoltore Giulio Magnani che per
necessità fece delle ricerche recandosi in Francia. Un viaggio che letteralmente ha dato i suoi frutti e ha portato alla produzione del Montecarlo Bianco, in cui ai vitigni italiani si aggiungono quelli francesi, caratteristica esclusiva della DOC Montecarlese. Il 13 Agosto 1969 con decreto del
Presidente della Repubblica il „Montecarlo Bianco“ ottiene il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata. Successivamente, il 1° ottobre 1985, anche il fratello „Montecarlo Rosso“ diventa DOC.

In una Toscana dominata dal vino rosso,
Montecarlo porta in alto un calice bianco.
Un posto perfetto per sorseggiare vino godendosi i paesaggi toscani!
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