Immaginate una tipica giornata primaverile: il sole dolce della mattina che illumina il risveglio di Firenze e il vento delicato che vi accompagna mentre camminate tra le labirintiche stradine della città fino ad arrivare ad una delle piazze principali del centro storico: piazza Duomo. Basta alzare un pochino lo sguardo per rimanere affascinati dalla bellezza della famosa cupola del Brunelleschi! Una costruzione imponente, che da secoli cattura lo sguardo e stuzzica la curiosità di fiorentini e turisti. Proprio per questo, vogliamo rivelarvi qualche piccolo segreto sull’identità dell’uomo che ha il merito di tale bellezza: Filippo Brunelleschi.
Brunelleschi è un fiorentino DOC, nato nel 1377, ed è colui che oggi viene considerato l’iniziatore dell’architettura rinascimentale; una biografia impeccabile, simile a quelle dei grandi artisti, ma qual è il dato curioso? Il nostro Brunelleschi, simbolo dell’architettura, non iniziò la sua carriera come architetto, ma come orafo e scultore. Nel 1401 partecipò al concorso per la realizzazione della seconda porta del Battistero di Firenze, classificandosi primo, a pari merito con il famoso scultore Lorenzo Ghiberti, il quale poi fu colui che effettivamente si occupò del lavoro. In seguito, Brunelleschi si recò a Roma e dedicò il tempo passato nella città eterna ad approfondire nozioni di scultura e di architettura.
Tornato nella sua città natale, Brunelleschi partecipò ad un concorso indetto
dall’Arte della Lana nel 1418 per la realizzazione della cupola di Santa Maria del Fiore. Era un progetto complesso, ricco di ostacoli e problematiche e proprio per questo era difficile trovare qualcuno con un piano efficace e, soprattutto, realizzabile. In moltissimi si candidarono, proponendo progetti e idee che, però, spesso, come riporta il più famoso testimone dell’epoca, Giorgio Vasari, erano idee bizzarre. Brunelleschi presentò alla commissione un progetto assolutamente rivoluzionario che prevedeva la costruzione della cupola senza l’ausilio di armatura in legno! Immaginava una struttura “autoportante” e per quest’idea considerata assolutamente irrealizzabile fu espulso per ben due volte dal concorso. Ma Brunelleschi, oltre al talento, aveva la determinazione di credere nei suoi sogni e, sicuro del suo progetto, non si arrese, riuscendo così ad aggiudicarsi l’incarico. Da quel momento dedicò la sua vita all’obiettivo di trasformare un progetto in realtà e si occupò personalmente della direzione del cantiere. Fu così, che la cupola più grande dell’epoca, fu conclusa nel 1434 e due anni dopo papa Eugenio IV benedisse l’opera. Secondo alcune testimonianze dell’epoca, fu Brunelleschi ad affermare: “Il mio obiettivo è costruire per l’eternità”. Un piano che sembra dimostrare la presunzione di un uomo che vuole sfuggire alle leggi del tempo creando un’opera d’arte che sia eterna. Difficile sfidare il tempo, ma indubbiamente Filippo Brunelleschi ci è riuscito e ha lasciato a Firenze un gioiello che, oltre a diventare uno dei simboli della città, come se fosse una fotografia, conserva il ricordo di un giovane fiorentino determinato e dotato di un incredibile talento.
Un piccolo suggerimento:
La cupola è visitabile, ed è quasi un obbligo salirci per chiunque visiti Firenze.
Il biglietto è unico e comprende il museo del duomo, la cupola, il battistero, il campanile e la cripta (l’ingresso alla cattedrale è gratuito). Vi consigliamo di acquistare il biglietto con orario in anticipo, per evitare lunghe file (per la Cupola è comunque obbligatoria la prenotazione). Il biglietto è valido 72 ore, così da permettervi di visitare una delle tante perle della capitale del rinascimento in tutta tranquillità.
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